lunedì 4 novembre 2013

Only a woman....

Per una sera, una sola sera ogni tanto... mi basterebbe anche una sera all'anno forse, vorrei tornare a casa, trovare la cena pronta sul tavolo e i ragazzi tutti già dormire; mi siederei a tavola, gusterei il piatto fumante davanti a me, prima inebriandomi del profumo che emana e poi assaporandolo lentamente. Un bel bicchiere di vino bianco frizzante, anche se ultimamente adoro la birra rossa, e nel silenzio della casa gusterei una cosa cosi' rara per me... una cena preparata da qualcun'altro.
Invece i miei rientri a casa sono cosi' diversi. Appena varcata la soglia vengo sopraffatta da almeno dieci mamma! mamma! Tutti e tre i miei figli hanno cose importantissime da dirmi, e mi accorgo di entrare in modalità automatica: ascolto tutti e tre, rispondo a tutti e tre, ma la mia mente desidera solo una cosa, il silenzio, il silenzio di una casa con tre bambini/ragazzi che la riempiono comunque in ogni istante. A volte mi sento egoista anche solo a pensare questo. Ma... quanto vorrei essere egoista. Il mio momento perfetto della giornata arriva verso le 11 di sera, finalmente sono tutti a nanna, dopo interminabili discussioni sul fatto che e' o non e' tardi, dopo la magica attivazione del tasto wi-fi della vodafone station e la conseguente resa dei miei due ragazzi grandi; l'ultima a resistere e' la piccola peste, l'uragano che ha sconvolto e cambiato direzione alla mia vita. Dopo che l'ho messa a letto (il mio ovviamente), dopo che cartoonito è sintonizzato ad un volume quasi accettabile, dopo che e' tornata in cucina almeno sei volte con ben sei scuse quasi credibili (ho sete, ti devo dire una cosa importantissima, quando vieni nel letto mamy, ho ancora fame, ti mostro cosa ho fatto oggi a lezione di ballo, ho caldo col pigiama) finalmente mi siedo un po' qui davanti al pc; di solito gioco o gironzolo su facebook, mentre la tv fa da sottofondo con qualche film che prima o poi riuscirò a seguire per intero. E inizio a pensare e a fare il punto della giornata, della settimana, del mese. mi apro una birra che mi da quella sensazione di leggerezza dopo gia' un paio di sorsi. E pensare che non molti anni fa, prima dell'arrivo di Tempesta nella mia vita, tornavo a casa verso le cinque del mattino con almeno un paio di Mojito in circolo, dopo una serata passata a ballare e ridere con le mie amiche del cuore, e ancora stentavo ad addormentarmi pensando alla serata passata, alla giornata in arrivo, e a tutte le cose che aspettavano di essere fatte.
E' così strana la vita, a volte ti accadono cose, anche non particolarmente gradevoli, e sei cotretta a ricominciare da zero, e fai cose straordinarie, superi ostacoli che prima pensavi insormontabili, prendi decisioni che ti cambieranno per sempre e che mai avresti fatto spontaneamente, frenata da sensi di colpa, dalle responsabilità, dal senso del dovere che ti segue fin da quando sei bambina; e ti guardi indietro e pensi a come diavolo hai fatto a non aver preso prima e spontaneamente la decisione di cambiare tutto. E dopo cinque minuti invece pensi a come diavolo hai fatto ad aver preso quella dannata decisione, e a come sei arrivata fino a questo punto. In fondo, sono solo una donna... e oggi posso dire che sono solo una donna stanca, ma fortunata.